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Dal Cuore della Valtellina a New York: La Storia di Denis Dell'Andrino e la Sua Passione per la Pasticceria

Categoria: Storie Vincenti

Introduzione e Background

Puoi raccontarci un po’ di te? Da dove vieni e cosa ti ha spinto a trasferirti a New York?
Mi chiamo Denis, sono nato nel 1996 e cresciuto in Valtellina, a Sondrio. A 17 anni ho deciso di fare un’esperienza di un anno all'estero e sono partito per Miami, negli Stati Uniti, per frequentare il quarto anno delle superiori. Durante quei dieci mesi ho vissuto in una vera high school americana, ho fatto amicizie importanti e ho imparato l’inglese. È stata un’esperienza che mi ha fatto innamorare ancora di più degli Stati Uniti. New York, in particolare, mi ha sempre affascinato fin da quando ero piccolo.

Quando è nata la tua passione per la pasticceria? È sempre stato il tuo sogno o è maturato nel tempo?
Provengo da una famiglia in cui la cucina ha sempre avuto un ruolo centrale. Mia madre è cuoca e mia nonna preparava tutto a mano in casa. La mia passione per la pasticceria è nata fin da bambino e, crescendo, ho capito che volevo trasformarla nel mio lavoro.

Il Trasferimento a New York

Qual è stata la scintilla che ti ha fatto dire: “Vado a New York”?
Ho sempre desiderato fare un’esperienza lavorativa all’estero e New York è sempre stata nella mia testa. Dopo il mio primo viaggio nel 2013, me ne sono innamorato. Nel 2022 ho avuto la fortuna di vincere la lotteria della Green Card e da lì è iniziato il mio percorso verso New York.

Quali sono state le difficoltà iniziali nell’adattarti a una città così grande e diversa dalla tua?
Sono stato molto fortunato. Prima di trasferirmi, avevo qualche timore, ma prima di partire avevo già trovato una stanza nel Queens e alcuni contatti lavorativi. Appena arrivato, mi sono subito dato da fare e il giorno dopo avevo già tre offerte di lavoro. Conoscevo già la città avendoci viaggiato diverse volte, quindi l’adattamento è stato più semplice del previsto.

Cosa ti ha colpito di più della cultura e dello stile di vita americano rispetto alla tua città d’origine?
New York è una città unica, diversa dal resto degli Stati Uniti. È una metropoli che ti permette di essere libero, senza pregiudizi. Qui tutto è più grande: dai prodotti nei supermercati agli spazi pubblici. Inoltre, il sistema lavorativo è molto meritocratico, e se dimostri il tuo valore puoi crescere rapidamente.

Hai trovato supporto nella comunità italiana a New York o hai cercato di integrarti subito nel nuovo ambiente?
Mi sono subito integrato nel nuovo ambiente senza difficoltà. Non ho mai cercato attivamente la comunità italiana, perché mi piace esplorare e conoscere nuove culture.

Percorso Professionale

Come sei entrato nel mondo della pasticceria a New York? Hai studiato, fatto stage o hai iniziato direttamente a lavorare?
Pochi giorni dopo il mio arrivo, ho trovato lavoro grazie a una ragazza che mi aveva contattato tramite un gruppo Facebook di italiani a New York. Lei lavorava già in una pasticceria e mi ha aiutato a entrare nella compagnia.

Com’è stato il tuo primo lavoro in una pasticceria americana? Era come te lo aspettavi?
La mia prima impressione è stata: “Aiuto, qui le cucine sono piccolissime!”. A Manhattan lo spazio è limitato, ma lavorando in una pasticceria italiana mi sono sentito subito a casa.

Hai avuto un mentore o qualcuno che ti ha aiutato a crescere professionalmente?
Il mio percorso in un’accademia professionale di pasticceria mi ha dato una solida base. Ho avuto la fortuna di lavorare per sei mesi con Ernst Knam, che considero il mio grande mentore. Qui a New York, la mia collega Francesca mi ha aiutato moltissimo, sia nel lavoro che nell’adattamento alla città.

Quali differenze hai notato tra la pasticceria italiana e quella americana, sia nel gusto che nel modo di lavorare?
Lavorando in una pasticceria italiana, cerchiamo di mantenere i sapori autentici. La pasticceria americana, invece, è più ricca di zuccheri e grassi, e il metodo di lavoro è spesso più approssimativo rispetto alla precisione della pasticceria italiana.

Sfide e Successi

Qual è stata la sfida più grande che hai dovuto affrontare in questo percorso?
Farmi valere e affermarmi nel mio lavoro, soprattutto per poter mantenere uno stile di vita adeguato in una città costosa come New York.

Hai mai avuto momenti di sconforto in cui hai pensato di tornare indietro?
Mai. Sono sempre stato determinato e convinto del mio percorso. L’unica difficoltà è la lontananza dalla famiglia, ma con un volo di nove ore posso tornare in Italia quando necessario.

Qual è stato il momento in cui hai capito che ce l’avevi fatta?
Quando il mio team ha iniziato a chiedermi consigli e ho ottenuto il ruolo di responsabile della pasticceria. Oggi gestiamo sette negozi, con altre aperture in programma, e io e la mia collega siamo gli executive chef della compagnia.

Hai avuto esperienze con clienti famosi o situazioni particolari nel tuo lavoro?
Sì, ho avuto l’opportunità di realizzare torte per Tiffany & Co., per la nazionale italiana di calcio e per celebrità come Sarah Jessica Parker.

Sogni e Progetti Futuri

Dove ti vedi tra cinque o dieci anni? Hai il sogno di aprire una tua pasticceria?
Il mio obiettivo principale è ottenere la cittadinanza americana. Tra cinque anni probabilmente sarò ancora qui e, in futuro, mi piacerebbe aprire una mia pasticceria, magari negli Stati Uniti o in Italia.

Quale dolce rappresenta meglio la tua storia e il tuo percorso?
Il cioccolato. Lavorando con Ernst Knam, ho imparato molte tecniche legate al cioccolato, che rappresenta una parte importante della mia formazione.

Che consiglio daresti a un giovane che sogna di trasferirsi all’estero per seguire la propria passione?
Essere determinati e credere nei propri sogni. Non bisogna mai farsi mettere i piedi in testa da nessuno e avere fiducia nelle proprie capacità. Solo così si possono raggiungere grandi traguardi.

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Instagram: bakenis_


Contatti e informazioni

+39 349 31 46 663

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